L’Istituto Italiano di Cultura e l’Universidad Nacional Mayor de San Marcos hanno il piacere di invitare il pubblico di Lima all’inaugurazione della mostra “Architettura di terra. Estetica, tipologie, recupero: Italia & Perù”, che si terrà giovedì 1 dicembre alle 11:00 nel Patio delle Scienze del Centro Culturale “La Casona” dell’Universidad Nacional Mayor de San Marcos.
La tecnica costruttiva in terra cruda è una delle più antiche e tuttora diffusa in gran parte del mondo. Strettamente legata al substrato geologico, nel corso dei secoli ha dato origine a veri e propri capolavori architettonici integrando la terra con altri materiali come il legno, la canna, la pietra. Il 10% del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO è rappresentato da monumenti costruiti in terra.
La reperibilità e il basso costo della materia prima, insieme alla facile lavorazione sia dell’adobe che delle finiture, ne ha permesso l’utilizzo da parte di intere popolazioni per la realizzazione delle proprie strutture insediative e produttive.
Mentre in Perù la tecnica dell’adobe ha dato origine a testimonianze di grande rilievo, in Italia è presente, con particolari varianti tecniche, in alcune regioni e soprattutto in insediamenti di tipo rurale. Il patrimonio costruito in terra, riscoperto agli inizi del secolo scorso da parte di alcuni geografi, con il passare del tempo ha suscitato l’interesse degli studiosi dando origine alla nascita di centri di ricerca per l’analisi e la conservazione.
La mostra, presentata dall’Istituto Italiano di Cultura, è stata realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (CNR-ITABC), dall’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda e dal Ministerio de Cultura del Perù. Essa intende porre l’attenzione su una tecnica costruttiva di basso costo ed ecocompatibile che, proprio grazie alla ricerca di questi ultimi decenni, sta acquistando nuova dignità. Allo stesso tempo, vuole illustrare le differenti procedure adottate nei due Paesi, per quanto riguarda il recupero funzionale degli edifici in terra e la valorizzazione delle tradizioni locali.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 22 dicembre 2016.