Afro (Basaldella) e Alberto Burri: due maestri del XX secolo
Nell’ambito della V edizione della Biennale Internazionale della Grafica – ICPNA 2016, l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Centro Cultural Inca Garcilaso presentano l’esposizione: Il Segno del colore. Afro (Basaldella) e Alberto Burri: due maestri del XX secolo a cura di Massimo Scaringella.
Nell’esercizio dell’arte, la grafica esalta l’individualità più segreta dell’artista. Il quale opera con una profondità percettibile, le tracce e i colori incontrano la loro forza vibrante nel foglio candido. La sua è allo stesso tempo visione e incisione fisica. Afro (Basaldella) e Alberto Burri hanno rappresentato nella storia dell’arte moderna italiana tra i punti più alti delle ricerche informali sviluppatesi dopo le guerre mondiali. Quasi una sintesi dei movimenti straordinari come il Futurismo e il Cubismo, la loro ricerca artistica, anche se portata avanti in linee diverse, enfatizando le potenzialità del colore puro nel caso di Afro e le conseguenze dell’appropriazione della materia nel caso di Burri.
In questa mostra specifica, per realizare una grafica Afro parte da un’idea, da un progetto che è materialmente costruito come un quadro ma che dopo, portato sulla matrice dalla sua abile mano, è sottomesso a infinite variazioni cosciente che il risultato dovrà essere differente perchè differente è il mezzo, altre le difficoltà che egli propone alla sua mano. Nascono così fogli, che seguono la poetica dell’artista, espressioni di una specifica concettualità che saccheggiano le forme in differenti dislocazioni e accentuazionii. Si potrebbe dire che direttamente li alliscia, li carica e scarica di colore, secondo la relazione che si stabilisce con tutte le considerate necessità del mezzo con la matrice, con le tinte, con la carta, con le stesse imperfezioni materiali che sono corrette o approfittate perchè si trasforminoin altre imperfezioni (Nello Ponente).
Anche nell’opera grafica Burri ha cercato di superare, con l’utilizzo di nuove tecniche, di spingersi oltre i confini sia degli strumenti che dei materiali utilizzati. Si tratta di acqueforti, stampe a rilievo, collage cesellati e incisioni a inchiostro, in cui Burri riuscì a ottenere effetti materici paragonabili per intensità a quelli delle sue opere più celebri. Dove riesce a traslare nell’opera grafica la stessa attrazione per un assoluto sperimentalismo che si rivela sempre fecondo sul piano estetico, per la qualità e l’invenzione pur nell’apparente semplicità, di un lavoro realizzato con mezzi modernissimi, che si integra perfettamente alla pittura dell’artista. Per tutti e due la grafica non ha quindi rappresentato un aspetto collaterale della produzione e ricerca artistica, ma quasi una vivificazione che accoppia il rigore estremo ad una purezza espressiva incomparabile. La mostra curata da Massimo Scaringella è in collaborazione con l’Archivio Afro e con la Stamperia d’Arte 2RC di Roma.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 7 ottobre, da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 20.00 e sabato, domenica e festivi, dalle 10.00 alle 18.00
Entrata libera