“Tutta la vita davanti” (2008) di Paolo Virzì con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Massimo Ghini.
Il precariato in Italia, le ansie, le aspirazioni, e i problemi quotidiani di una giovane laureata in filosofia in cerca di lavoro. La voce narrante di Laura Morante ci introduce cautamente nella favola nera di Marta, ventiquattrenne siciliana trapiantata a Roma neolaureata con lode, abbraccio accademico e pubblicazione della tesi in filosofia teoretica. Umile, curiosa e un poco ingenua, Marta si vede chiudere in faccia le porte del mondo accademico ed editoriale, per ritrovarsi a essere “scelta” come baby-sitter dalla figlia della sbandata e fragile ragazza madre Sonia (interpretata con struggente intensità da Micaela Ramazzotti). È proprio questa “Marilyn di borgata” a introdurla nel call center della Multiple, azienda specializzata nella vendita di un apparecchio di depurazione dell’acqua apparentemente miracoloso. Il film vinse due Nastri d’Argento, al regista del miglior film, Paolo Virzí, e alla migliore attrice non protagonista, Sabrina Ferilli.