Il milanese Antonio Raimondi fu la figura più importante nella storia delle scienze naturali del Perù nel XIX secolo. Al di là del suo riconosciuto impegno e talento, la rilevanza del suo lavoro si spiega anche grazie al deciso sostegno ricevuto dal suo progetto di esplorazione scientifica da parte di varie istituzioni accademiche e del governo nazionale. Il suo prestigio come figura cosmopolita e il suo legame con l’importante collettività italiana radicata in Perù gli valsero, in vita, i più alti riconoscimenti da entrambe le nazioni. Tuttavia, con la sua morte, nell’ottobre del 1890, si aprì una nuova fase di riflessione sulla sua opera e il suo lascito di visioni.
Sorse spontaneamente la memoria raimondina, il cui scopo era fare della figura del naturalista milanese una fonte di ispirazione per la gioventù peruviana e, allo stesso tempo, un simbolo dei molteplici aspetti della relazione bilaterale tra Perù e Italia. Apparvero in tutta la repubblica —e continuano ad apparire— strade, piazze e monumenti che perpetuano il suo nome, inclusi un distretto e una provincia di Áncash; fu costruito un mausoleo che custodisce i suoi resti e, nel 1930, fu fondato l’emblematico Colegio Italiano Antonio Raimondi di Lima, che servì da esempio affinché più di cinquanta scuole pubbliche del paese portassero anch’esse il nome del saggio.
In parallelo, furono celebrati —e continuano a essere celebrati— numerosi eventi che ricordano vari momenti salienti della vita di Raimondi, e la cui memoria è motivo di molteplici iniziative accademiche, culturali o sociali. In questi atti, presidenti, ambasciatori e sindaci, tra le altre autorità, così come leader di opinione, direttori di scuole e accademici citano la sua opera e il suo esempio.
Tenendo conto di quanto precede, e nell’anno della commemorazione del bicentenario della sua nascita, l’Istituto Italiano di Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e l’Associazione Educativa Antonio Raimondi si uniscono per celebrare questa ricorrenza, proponendo una visione diversa dell’immagine abituale del naturalista milanese. Partendo da una sintesi concisa dei suoi lavori in Perù, la presente esposizione pone l’accento sulle relazioni accademiche e di cittadino italiano che Antonio Raimondi stabilì con il suo paese natale attraverso la sua rappresentanza consolare, per poi sviluppare i principali momenti salienti della memoria raimondina nel corso del XX secolo e dell’inizio del XXI.
Il corpus principale di questa esposizione proviene dall’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, le cui collezioni originali risultano particolarmente ricche in temi commemorativi. A questi si aggiungono altre fonti di istituzioni italiane e peruviane, che, attraverso questo dialogo di archivi, danno forma a una rinnovata prospettiva del lascito raimondino, messo a disposizione del pubblico di Lima come tributo alla memoria di questo notevole scienziato, con particolare soddisfazione.